Print no border

Il progetto Print no border esplora i concetti di confine e frontiera attraverso la pratica della stampa, giustapponendo, stratificando e confrontando la rappresentazione geografica dei confini con le immagini prese in prestito dalla natura e gli elementi creati dall’uomo che i confini attraversano.
Il progetto inizia in un gruppo di valli nell’Italia nord-orientale, dove si incrociano i confini di Italia, Slovenia e Austria. Ciò che nelle cartografie analogiche e digitali è raffigurato come una linea, in realtà attraversa suoli, campi, fiumi, mari, cemento, acqua, pietre, rocce, erba e alberi. Print no border è un’esperienza transmediale che intreccia più linguaggi multimediali.
I risultati analogici del processo di stampa mokuhanga (stampa in rilievo giapponese), sono generati tramite una combinazione di strumenti tradizionali e digitali, utilizzando sia tecniche di intaglio a mano che tecnologia di taglio laser.
Il processo di base prevede l’estrazione delle linee di confine dagli archivi digitali. Ricavate dalle mappe di Open Street queste linee vengono elaborate utilizzando il software Qgis isolando e filtrando i vari livelli informativi fino ad isolare le linee minime che rendono i confini ancora riconoscibili nel loro contesto, sia fisico che astratto.



Dal punto di vista metodologico, ogni stampa prende spunto dal percorso di un confine che viene convertito in segno espressivo e confrontato – se non visivamente contrapposto – a immagini ispirate a rilievi nell’area di confine reale.








Nella ricerca di creare un’esperienza contemporanea, il progetto utilizza molteplici media e strumenti; OpenStreetMaps e QGIS mescolati con mokuhanga, che viene creato utilizzando sia tecniche di intaglio a mano che tecnologia di taglio laser.
Un sito web di storytelling ospita narrazioni cartografiche e video nel tentativo di creare un atlante personale e locale delle possibilità di movimento.


Il processo nel suo insieme è narrato attraverso un sito web che interseca visualizzazioni cartografiche con narrazioni audiovisive invitando i visitatori a confrontare confini con stampe nel tentativo di generare un piccolo, intimo atlante personale del territorio indagato, un intimo diario di un viaggio lungo i margini.






Con il patrocinio dell’Istituto Contenuti Culturali Zones
Ideazione, art direction, incisione: Laura Bortoloni
Regista del documentario: Alberto Gambato
Intervistati: Giancarlo Buttolo, Luciano Lister, Pamela Pielich
Musicisti: Verdiana Camilla Morandi, Giancarlo Buttolo
Con l’aiuto di: Silvia Compagnino
Identità e web design: Irene Sgarro
Produzione digitale: Poplab, Luca Trombin
Traduzioni: Nexo Corporation
Consulenza cartografia digitale: Andrea Benedetti
Grazie a: Verdiana Camilla Morandi, Pamela Pielich, Francesco Gubbiotti, Mara Cozzolino, Fulvio Pisani, Bianca, Carlo